Lo scorso aprile si è tenuto a Helsinki un simposio internazionalesugli effetti dei campi elettromagneti (EM) causati dalla telefonia mobile, organizzata dalla “Funk e.V.”, un’associazione di gestori della telecomunicazione. Gli “esperti” provenienti da tutto il mondo hanno concluso il lavoro con l’affermazione che i campi EM non sono dannosi per la salute e che non si può parlare di effetto in assenza di un significante aumento della temperatura corporea.
Probabili effetti
Non è che tranquillizzi molto questa affermazione di scienziati pagati dai gestori della telefonia mobile. Meglio ragionare con la propria testa ed osservare quello che succede.
La salute dell’intero pianeta è peggiorata notevolmente negli ultimi dieci anni, come ognuno può facilmente osservare. I cambiamenti non riguardano solo la salute fisica e mentale delle persone, ma anche quella degli animali, delle piante e del pianeta stesso. Visto che la telefonia mobile si è diffusa in larga scala proprio negli ultimi 10 anni viene il sospetto che ci potrebbe essere un collegamento.
Ma vediamo prima di tutto i cambiamenti che ci sono stati e che ognuno può osservare da solo.
Il clima
Un confronto tra l’andamento del riscaldamento della terra e le varie tappe della diffusione della telecomunicazione è molto significativo. L’esempio riguarda la Germania dove vengono effettuate registrazioni sistematiche della temperatura dal 1760. Dai dati ufficiali è stata calcolata la media della temperatura per ogni decennio dal 1760.
Fino agli anni ’20 l’andamento della curva è abbastanza regolare e le variazioni non superano i 0,5 ° C. Dagli anni 20 la temperatura è aumentata oltre il valore normale e la coincidenza degli aumenti con le varie tappe di diffusione della telecomunicazione è sorprendente. Difficile credere in una coincidenza, anche perché l’andamento della temperatura non coincide con l’andamento delle emissioni di gas né in Germania né a livello globale. Una spiegazione potrebbe essere che una piccola parte dell’energia delle onde EM viene assorbita dall’aria e trasformata in calore, ma forse ci sono anche altre interferenze.
L’abbassamento parziale della temperatura negli anni ’40 e ’60 potrebbe essere la conseguenza di contromisure messe in atto dalla terra per riportare la temperatura a valori normali come il clima impazzito degli ultimi anni potrebbe essere un altro tentativo della terra per ristabilire la normalità, purtroppo per ora vanificato dal rapido sviluppo della telecomunicazione.
Le piante
A partire dagli anni ’70 si era verificato una grande moria delle foreste dell’Europa centrale, attribuita alle piogge acide causate dall’inquinamento atmosferico. Erano gli anni in cui la TV è diventata onnipresente. La seguente riduzione delle emissioni di gas ha portato ad un momentaneo miglioramento della situazione, ma da metà degli anni ’90 la situazione sta di nuovo e velocemente peggiorando, anche se l’inquinamento dell’aria e dell’acqua è stato ulteriormente ridotto. La distribuzione di calcio nei boschi per contrastare le piogge acide non ha mai dato risultati. Anche in questo caso la tempistica fa pensare.
La moria è particolarmente elevata vicino a fonti di e-smog come ripetitori e linee ad alta tensione ed è praticamente assente nelle vallate alpine dove non arrivano i campi della telefonia mobile e altri campi EM.
La moria riguarda principalmente le conifere ed è alquanto singolare l’assomiglianza tra la struttura di una conifera e un’antenna della TV. La moria è molto meno diffusa nelle latifoglie, ma forse la comparsa di vecchie e nuove malattie, come il “colpo di fuoco” e gli “scopazzi”degli alberi da frutto nonché la diffusione del vischio, una pianta parassitaria che prospera su alberi malati, sono segnali che anche le latifoglie soffrono dell’e-smog. Tra l’altro sia gli scopazzi che il vischio hanno una forma che tende a disperdere l’energia. |